Jamie Woon - Making Time
https://songwhip.com/jamie-woon/making-time
2015 - 10 tracce - 41:00
- Message - 4:29
- Movement - 5:12
- Sharpness - 3:27
- Celebration [feat. Willy Mason] - 04:50
- Lament - 3:36
- Forgiven - 3:23
- Little Wonder - 3:06
- Thunder - 3:12
- Skin - 3:01
- Dedication - 06:52
Bio
Figlio di padre cinese malese e madre scozzese e irlandese: la cantante di musica celtica Mae McKenna.
Nato e cresciuto a New Malden, nel Royal Borough of Kingston upon Thames, Greater London.
Ha frequentato la Sacred Heart RC Primary School (New Malden), la S.T Catherines RC Middle School (Raynes Park) e il Wimbledon College (Wimbledon).
In seguito ha frequentato la BRIT School, dove si è diplomato l'anno dopo Amy Winehouse, che ha poi supportato in alcune esibizioni live.
Il suono e lo stile di Woon sono descritti come voci con inflessioni soul sostenute da campionatori e programmazione, o da una singola traccia di chitarra. Descrive la sua musica come “... R&B, è musica vocale basata sul groove...”
Album
Fatte salve le collaborazioni sparse con artisti del calibro di Disclosure, Paul White, Banks e Portico, Jamie Woon non si è fatto sentire per quattro anni dopo l'uscita di Mirrorwriting. Woon non aveva fretta di completare un secondo album.
Poco prima dell'uscita del suo follow-up, nel novembre 2015, ha detto di voler far sentire il suo ritorno come una rinascita.
Si tratta di serie di canzoni sfumate, silenziosamente intense e con un certo grado di sofferenza. Il cambiamento più evidente, a parte i progressi di Woon come autore di testi più fantasiosi e come vocalist sicuro e pacificatore, è che Making Time è meno elettronico e presenta una sezione ritmica dal vivo che si attiene in gran parte a schemi annodati e leggermente funky.
Woon ha citato Voodoo di D'Angelo come influenza, e sebbene non ci si possa aspettare che lui e i suoi co-produttori, tra cui Lexx, White e Robin Hannibal, raggiungano quel livello, l'album ha un carattere distintivo che raramente perde la sua presa.
La dolcemente pulsante “Message”, la schioccante “Sharpness” e la sottilmente splendida “Dedication” eguagliano o superano qualsiasi highlight del debutto, così come “Forgiven”, un'improbabile sintesi di folk contemporaneo e di un tic simile a Timbaland della fine degli anni Novanta.
Vista la rilassatezza e la compostezza dell'intera sequenza, Woon avrebbe potuto ingannare il pubblico facendo credere che lui e i suoi soci siano semplicemente entrati in studio senza idee e abbiano realizzato il tutto in un paio di settimane.
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