Stefano Bollani - Piano Variations On Jesus Christ Superstar
https://songwhip.com/stefano-bollani/pianovariationsonjesuschristsuperstar
2020 - 18 tracce - 01:03:30
- Prelude - 01:41
- Heaven On Their Minds - 04:58
- What’s The Buzz - 02:41
- Strange Thing, Mystifying - 01:32
- Everything’s Alright - 05:54
- This Jesus Must Die - 03:33
- Hosanna - 03:00
- Simon Zealotes - 03:53
- Pilate’s Dream - 02:56
- The Temple - 04:09
- I Don’t Know How To Love Him - 03:19
- Damned For All Time - 01:43
- The Last Supper - 04:01
- Gethsemane (I Only Want To Say) - 07:26
- King Herod’s Song - 03:46
- Trial Before Pilate - 02:53
- Superstar - 04:06
- John Nineteen: Forty-One - 01:57
Bio
Nato a Milano il 5 dicembre 1972, all’età di sei anni comincia a studiare pianoforte. Esordisce professionalmente a quindici anni. Studia jazz con Luca Flores, Mauro Grossi e Franco D’Andrea. Dopo il diploma di conservatorio conseguito a Firenze nel 1993 sotto la guida del maestro Antonio Caggiula e una breve esperienza come turnista nel mondo della musica pop (con Raf e Jovanotti, fra gli altri) si afferma nel jazz, salendo sui palchi più prestigiosi del mondo (da Umbria Jazz al festival di Montreal, dalla Town Hall di New York alla Fenice di Venezia, dal Barbican di Londra e la Salle Pleyel di Parigi fino alla Scala di Milano) e collaborando con grandissimi musicisti tra cui Richard Galliano, Phil Woods, Lee Konitz, Chick Corea, col quale ha dato alle stampe il disco live Orvieto (ECM, 2011) e poi ancora Gato Barbieri, Bill Frisell, John Abercrombie, Pat Metheny, Bobby McFerrin, Sol Gabetta, Fred Hersch, Martial Solal, Chano Dominguez, Chucho Valdés, Gonzalo Rubalcaba, Uri Caine, Diego Schissi, Igudesman & Joo, Miroslav Vitous, Aldo Romano, Jimmy Cobb, Roy Haynes, Michel Portal, Luis Bacalov, Riz Ortolani…
Recensione
All’età di 14 anni Stefano Bollani vede il film Jesus Christ Superstar. Si innamora immediatamente della musica, della storia, dell’atmosfera delle scene e del calore e della profondità dei forti personaggi a tutto tondo. Impara presto i testi delle canzoni, ma quasi non si azzarda a suonarne la musica in quanto troppo rispettoso dell’originale. Eppure ha una gran voglia di farlo. L’unica soluzione è creare una sua versione completamente diversa dall’originale. Dopo oltre trent’anni a fare musica di ogni tipo, Bollani si decide a registrare la sua interpretazione del capolavoro di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice. “Ho scelto la forma del pianoforte solo, perché la storia d’amore è tra l’opera rock e me – spiega Bollani – e una storia d’amore cresce in bellezza se resta intima”. Grato per l’eccezionale permesso ricevuto da Andrew Lloyd Webber di reinterpretare la sua opera cult, si è liberamente, ma rispettosamente, avvicinato al capolavoro improvvisando sui motivi originali e sulle canzoni seguendo il suo guizzo giocoso e il suo spirito musicale, formato dalle tante tradizioni musicali, dai tanti generi e incontri che hanno influenzato, forgiato e consolidato quello che è considerato il suo linguaggio musicale. Anche durante i concerti, quando interpreta la sua versione di JCS, Bollani, che non sale mai sul palco con una scaletta predefinita, desidera rispettare la struttura narrativa di ciò che considera “la storia più affascinante mai raccontata” su amore e odio, fedeltà e tradimento, vita e morte. Vuole che il suo pianoforte racconti e canti la storia, per veicolare le emozioni profonde e arcaiche, così come le domande estreme e senza risposta dell’opera originale. Piano Variations on Jesus Christ Superstar è stato lanciato a livello internazionale dall’etichetta di Bollani, Alobar, ad aprile 2020, 50 anni dopo il capolavoro di Lloyd Webber e Rice.
Contenuti ripresi dal sito ufficiale dell'artista
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